Guadagnolo


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Storia di Guadagnolo

Storia

Vicino al monte "qui vocatur Vulturella"

Attualmente Guadagnolo è un piccolo villaggio abitato da poche persone, divenuta frazione del comune di Poli con l'unità d'Italia è ora legato amministrativamente al comune di Capranica Prenestina; in tempi passati arrivò ad avere sulle 600 anime (vedi lo sviluppo demografico).

La comunità di Guadagnolo è rimasta indipendente fino al 1826 anno in cui su aggregato definitivamente al comune di Poli . Intorno agli anni 1920 fu soppressa la gestione autonoma e divenne una frazione del piccolo paese di Capranica Prenestina, a cui tuttore appartiene.

Il Castello, più alto fra tutti quelli della provincia Romana, si elevava a metri 1218 sul livello del mare; era piantato sopra una enorme roccia calcarea tagliata a picco sul lato sud-ovest.
Di questo ormai ne rimane solo un piccolo rudere di torre.

Il sottostante paese è adagiato all'interno di una grossa dolina carsica che, posta a mezzogiorno, permette al calore di concentrarsi sulle poche case e le protegge dai fortissimi venti.
Non ci sono montagne vicine e la vista spazia a 360° con un orizzonte di quasi 125 km.

Nel 1902, per i 19 secoli della nascita di Gesù Cristo fu costruito, radendo al suolo i pochi ruderi del castello medievale del XII° secolo, un monumento in pietra locale dedicato al Cristo Redentore.

Nei primi anni '70 del secolo scorso un comitato locale decise di abbattere questo monumento e edificarne uno nuovo, più bello, in puro cemento armato, che viene chiamato in diversi modi; chi scrive l'ha sempre chiamato
Cristo Sciatore per la specifica posizione delle braccia ma potete dargli qualsiasi nomigliolo ... peggio di cos' non si può!

Dalla cima il panorama è uno dei più belli ed attraenti d'Italia, si spinge dal mar Tirreno al Gran Sasso. Dal lato d'Oriente la vista va dai Monti Simbruini, dov'é Subiaco, culla dell'inclito Ordine Benedettino (San Benedetto partì dal vicino Santuario della Mentorella) a sud verso il monte Circeo, l'Isola di Ponza e le terre Erniche e Volsce; a ponente v'è l'immensa distesa della Città Eterna e dal nostro Monte le cupole e palazzi sembrano vicinissimi; verso tramontana infine la superba Tibur (Tivoli) con il monte Gennaro, l'antico Lucretile d'Orazio e i lontani monti Reatini con il Terminillo....

L'abitato è collegato alla
civiltà da solo una strada carrabile iniziata nel 1952 ma completamente finita nel 1958, da solo questa data si può affermare l'arrivo dell'era moderna nel paese!
Finoa quella data è stato sempre considerato un luogo lontano, fiabesco .. .. ma solo per il forestiero ceh impiegava ora ad arrivarci, per chi vi abita tutto l'anno erano e sono altre musiche, dal clima all'altitudine !!
Questa strada è stata progettata e inizialmente anche costruita dall'Ing. Emo Salvati, i cui avi erano originari del luogo. I suoi primi progetti risalgono al 1902, poi ci fu una nuova progettazione nel maggio 1932 ma per una serie di impedimenti sia tecnici, periodo bellico, che burocratici non fu mai possibile riuscire a costruire questi pochi chilometri per congiungere Guadagnolo al mondo. L'Emo iniziò da solo, come comune cittadino, il 2 aprile 1952 ma fu possibile arrivare ad un accordo con il Genio Civile solo il 9 settembre 1954 (convenzione n°1778 tra Repubblica Italiana e Salvati Emo).
I problemi burocratici furono creati principalmente dalla giunta comunale del paese di cui Guadagnolo è frazione che aveva paura della perdita di villeggiatura del paese!!
(è possibile leggere la relativa, in originale, documentazione presso la nostra sede).

Ora lo si puo' raggiungere dalla Capitale con circa un'ora d'automobile passando per Palestrina.

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